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Nel passato, chi acquistava cavalli aveva l’abitudine di aprir loro la bocca per assicurarsi, tra le altre cose, che la dentatura fosse in ordine. Una dentatura non in ordine declassava il cavallo a tal punto che l’animale veniva scartato. Lo stesso trattamento era riservato ai “negri” all’epoca della tratta degli schiavi. Il prezzo, come nel caso dei cavalli, era condizionato dall’età e dalla dentatura. L’età: si capisce, ma una dentatura in ordine: perché?

Cosa facciamo quando ci sottoponiamo ad uno sforzo estremo? Stringiamo i denti, come quando abbiamo paura! Allo stesso modo fa un animale che diventa aggressivo, prima di attaccare. Serra i denti. Serrare i denti, insomma, aumenta il tono muscolare e dà più forza.
Se invece c’è una dentatura non in ordine, come si verifica in una malocclusione o quando mancano denti, tutto questo non succede. Ciò, i nostri contadini lo sapevano, anche se non ne conoscevano il motivo.  Grazie alla Posturologia e alla Gnatologia qualcosa si è capito.

I muscoli masticatori, insieme con i muscoli del collo, partecipano alla postura del cranio sulla colonna vertebrale. Una loro alterazione di tonicità, non importa quale ne sia la causa – dentale, articolare o traumatica (colpo di frusta cervicale) – si ripercuoterebbe, non solo sulla posizione della testa sulla colonna vertebrale, ma anche in periferia, alterando tutto l’assetto posturale fisiologico della persona colpita.  Ciò comporta, nei pazienti colpiti, la presenza di un assetto muscolare posturale disomogeneo, con evidenti asimmetrie tra la parte destra e la parte sinistra del corpo.

Il dispendio energetico dell’organismo, nel mantenimento di tale “compenso”, è alto. Sono pazienti che si stancano facilmente (con rese muscolari molto al di sotto della norma), dormono male (molti si svegliano già con un senso di stanchezza) e possono presentare un quadro sintomatologico vario.  Tale condizione è molto conosciuta dal mondo professionista dello sport, se si pensa che molti atleti sono sottoposti a rigorosi controlli gnatologici e molti di loro sono portatori di placche. Né bisogna sottovalutare i numerosi sintomi che a volte questi pazienti denunciano per lo stress a cui sono sottoposte alcune fasce muscolari per il mantenimento di tale “compenso”. Si tratta il più delle volte di sintomatologie fastidiose e di non facile risoluzione, in quanto, molte volte, ne viene misconosciuta la causa reale.

Quante cefalee, vertigini, cervicalgie, lombalgie, gonalgie, pubalgie hanno questa origine! Sono sintomatologie debilitanti che possono cambiare la qualità di vita delle persone che ne sono affette.
Ma possono riscontrarsi anche altri disturbi.

Cosa succede quando l’asse craniale, in seguito a questi “compensi”, si trova ad essere inclinato rispetto all’asse delle spalle?  L’uomo, da quando ha assunto la posizione eretta, ha l’obbligo di mantenere la linea virtuale che unisce le pupille parallela alla linea dell’orizzonte. E non solo. Quando legge, guarda un film, conversa o partecipa ad una conferenza, ha ancora di più la necessità di mantenere tale linea parallela all’orizzonte. Se la testa è inclinata, a seguito di un compenso muscolare, anche l’asse delle pupille è inclinato, per cui la concentrazione (che è legata ad un certo modo di guardare) oltre un certo limite, non è più possibile in quanto ci si stanca. Molti pazienti non si accorgono di soffrire di tale problema. Se ne ricordano se a loro viene chiesto. In tali casi, si parla di deficit di concentrazione. E non esiste classe sociale, età o sesso che ne risulti immune: tutti possono esserne colpiti. Si pensi al numero altissimo di ragazzi che sono sottoposti a trattamenti ortodontici per malocclusione. La malocclusione è un disarmonico rapporto tra le due arcate, tale da impedire una corretta sovrapposizione dell’arcata superiore sull’inferiore, come un coperchio con la sua scatola. Se c’è malocclusione, l’arcata superiore si rapporta con quella inferiore in maniera alterata, così come quando il coperchio chiude in maniera imperfetta la scatola.
Ciò comporta problematiche disfunzionali, con inevitabili ripercussioni sulla componente muscolare del sistema masticatorio. Nè potrebbe essere diversamente. E non solo. Se alcuni muscoli masticatori sono alterati (ipertonici), anche la posizione di riposo della mandibola è alterata, risultando inclinata anche la posizione dell’asse craniale con la relativa linea interpupillare.

In questi casi, basta correggere l’occlusione per risolvere i problemi? Sì! A condizione, però, che il trattamento terapeutico segua rigorose procedure gnatologiche, altrimenti è come camminare bendati in un negozio di porcellane.

Fortunatamente, oggi lo strumentario a disposizione del dentista permette metodiche terapeutiche eccellenti e scevre da rischi, impensabili sino a qualche tempo addietro. Il non utilizzarle sarebbe di sicuro controproducente, in quanto si esporrebbero inutilmente i pazienti a problematiche, immediate o a distanza, di una certa complessità.